lunedì 14 febbraio 2011

Resilienza = adattamento crescente


Perché costruire la resilienza è importante quanto tagliare le emissioni dei gas serra?


Che cosa è la Resilienza


In ecologia si riferisce alla capacità di un ecosistema di continuare a funzionare in presenza di shock esterni e cambiamenti indotti. Walker e altri la definiscono così:

“la resilienza è la capacità di un sistema di assorbire un disturbo e di riorganizzarsi, durante il cambiamento in atto, in modo da mantenere essenzialmente la stessa funzione, identità e retroazione”.


Nel contesto di comunità ed insediamenti si riferisce alla loro capacità di non crollare alle prime avvisaglie di penuria di petrolio o cibo, e alla loro capacità di rispondere al disturbo con processi di adattamento.

Il concetto di resilienza va ben oltre quello di sostenibilità, termine molto più conosciuto. Una comunità può per esempio, fare una campagna per il riciclo della plastica in modo che tutti i rifiuti domestici e industriali vengano raccolti in modo differenziato, ma ciò, anche se è sicuramente meglio per l'ambiente in senso globale, non fornisce alcuna resilienza alla comunità. Forse una migliore soluzione (oltre a quella di produrre meno plastica) potrebbe essere quella di ideare altri utilizzi per la plastica scartata – cosa che richiede una minima lavorazione – per esempio per la produzione di oggetti.


La controversia del 2000 dei camionisti britannici offre una valida lezione al riguardo. In soli tre giorni l'economia britannica era stata portata sull'orlo del baratro, in fatti era evidente che mancava solamente un giorno per arrivare al razionamento del cibo e allo scoppio del malcontento sociale.

Ora è chiaro che non abbiamo nessun grado di resilienza e che siamo in ogni momento a soli tre giorni dalla fame come recita il vecchio detto: “la civiltà è profonda solo tre pasti”.


Caratteristiche di un sistema Resiliente


Ci sono tre aspetti fondamentali per stabilire l'abilità di un sistema nel riorganizzarsi in seguito ad uno shock:

  • la diversità

  • la modularità

  • il restringimento delle retroazioni


La Diversità riguarda il numero di elementi di cui è composto un particolare sistema, siano essi persone, specie, imprese, istituzioni o fonti di cibo. La resilienza di un sistema non viene solo dal numero di specie che determina quella diversità, ma anche dal numero delle connessioni tra di loro. La diversità si riferisce anche alle varie fonti di ricchezza presenti nei nostri insediamenti (piuttosto che dipendere solo da una, per esempio dal turismo oppure dalle attività minerarie) cosa che comporta una differenziazione delle risposte potenziali alle sfide, generando una maggiore flessibilità. Prevede la differenziazione nell'uso del suolo – per fattorie, per aziende ortofrutticole, acquacoltura, foreste alimentari, piantagioni di noccioli, e cosi via – elemento essenziale per creare la resilienza di un insediamento e la sua erosione, duranti gli anni recenti, ha accompagnato la crescita delle monocolture, che per definizione significano assenza di biodiversità.

Un altro significato di diversità è quello di peculiarità dei singoli sistemi. Le soluzioni che funzioneranno in un posto, non necessariamente andranno bene in altri: ogni comunità metterà a punto soluzioni, risposte e strumenti propri. Questo è importante per due motivi: primo, perché rende le soluzioni dall'alto verso il basso superflue, in quanto coloro che si trovano in alto non conoscono le condizioni locali e quali siano le risposte più adeguate ai problemi particolari: secondo, perché costruire la resilienza significa lavorare su piccoli cambiamenti in tante nicchie, fare tanti piccoli interventi invece che pochi grandi.


Il termine Modularità secondo gli ecologisti Brian Wolker o David Salt, si riferisce al “modo in cui i componenti di un sistema sono connessi”. Verso la fine del 2007 la crisi della banca Northern Rock ha causato significativi problemi e incertezze all'interno del sistema bancario britannico. La crisi era stata provocata dall'eccessiva concessione di crediti e compratori di immobili ad alto rischio negli Stati Uniti d'America, a migliaia di chilometri di distanza: però, in un periodo di tempo molto breve, un sistema ha contagiato un altro e un altro ancora, dimostrando così che le reti globalizzate, spesso esaltate come una delle grandi forze della globalizzazione possono in effetti anche essere una delle sue grandi debolezze. La natura iper collegata dei sistemi moderni altamente connessi permette agli shock di viaggiare a velocemente al loro interno, con effetti potenzialmente disastrosi.

Una struttura maggiormente modulare significa che le parti del sistema possono efficacemente isolarsi, in caso di shock. Per esempio, come risultato della globalizzazione dell'industria alimentare, animale e parti di essi vengono trasportati per il mondo, facendo propagare più velocemente alcune malattie come l'influenza aviaria e l'alfa epizootica. Ridurre il trasporto di animali e reintrodurre la macellazione e la trasformazione locale porterebbe a un sistema maggiormente modulare, con allevamenti locali per mercati locali e con un rischio ridotto della rapidità delle malattie, a differenza di quello a cui abbiamo assistito durante le recenti epidemie.

Nella progettazione dei programmi di decrescita energetica, all'interno delle iniziative per la transizione, il concetto di modularità deve essere fondamentale: massimizzare la modularità con maggiori connessioni interne riduce la vulnerabilità, in caso di sconvolgimenti delle reti più ampie.

Sistemi alimentari locali, modelli d'investimento locali, ecc., contribuiscono a detta modularità, e questo significa essere collegati al mondo, ma dal punto di vista di un'etica di collaborazione e di condivisione di informazioni e non di una mutua dipendenza.


Il restringimento delle retroazioni si riferisce a quanto velocemente e pesantemente le conseguenze di un cambiamento in un sistema sono sentite in altre parti di esso. Walker e Salt scrivono: “un forte accentramento governativo, unito alla globalizzazione, può indebolire le retroazioni. Allungandosi le retroazioni, c'è una maggior possibilità di passare la soglia senza accorgersene tempestivamente”. In un sistema maggiormente localizzato, i risultati delle nostre azioni sono più ovvi e sentiti.

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