mercoledì 26 gennaio 2011

Il compost

Il compost è il fertilizzante per l'orto che possiamo produrre noi stessi a partire dagli scarti organici della nostra cucina e dell'orto stesso. Il compost è una sostanza che risulta infatti dalla decomposizione (e dalla successiva ricomposizione in humus) di un insieme di materiali di partenza molto eterogenei, ad opera di un'immensa schiera di microorganismi che lavorano incessantemente per questo processo. Il compostaggio permette infatti di ottenere su piccola scala quanto avviene in natura nelle lettiere dei boschi e negli strati più superficiali dei terreni incolti. La nostra funzione sarà quella di guidare ed indirizzare nel miglior modo possibile lo svolgimento di questa trasformazione, cercando, a tale scopo, di assicurare le idonee condizioni di vita e di lavoro ai nostri alleati microscopici.

Di che cosa hanno bisogno essi? Fondamentalmente di calore, umidità ed ossigeno.

Il processo di compostaggio risulta accelerato nella stagione primaverile-estiva, mentre rallenta in autunno-inverno. L'umidità è fondamentale per la vita stessa dei microorganismi, per cui bisogna prestare molta attenzione a che il cumulo non si asciughi troppo nella stagione calda. Bisogna provvedere ad annaffiarlo se osserviamo che è secco. E una buona circolazione dell'aria è indispensabile in quanto i microorganismi deputati alla decomposizione dei rifiuti organici sono di tipo aerobico (vivono in presenza di ossigeno).

Come si prepara il compost?

Innanzitutto dovremmo scegliere un posto adeguato, che rimanga lo stesso ogni anno (il terreno sottostante il cumulo resterà inoculato di microorganismi e pertanto favorirà la creazione di un secondo cumulo successivo). Buona una posizione all'ombra, come vicino ad una siepe: il cumulo non si asciugherà troppo, e inoltre in questo modo possiamo valorizzare uno spazio che, proprio a causa del suo ombreggiamento, sarebbe poco produttivo.

Possiamo formare diversi tipi di cumulo, ma ci sono dei criteri da rispettare: l'altezza non dovrebbe superare il metro e mezzo, 1,8 m, in quanto con altezze superiori la massa organica si compatterebbe troppo e si andrebbe incontro a carenza di ossigeno. La larghezza può essere di un metro e mezzo circa e la lunghezza a piacere. Disponendo di molto spazio e di molti scarti organici, un cumulo lungo è buono, ed è da allungarsi man mano che il materiale si accumula: prima di riempe in altezza e poi si procede per la lunghezza, come per avere tanti piccoli cumuli attaccati ciascuno a diverso stadio di maturazione. In caso di spazi ridotti, esistono in commercio anche le compostiere, con appositi fori per la circolazione per l'aria.

Cosa metto nel cumulo?

Ovviamente solo materia organica, ma non resti di carne o pesce, che attirerebbero topi e andrebbero incontro a putrefazioni.

Benissimo le bucce di patate, di frutta, puliture di verdure, gusci di uova, fondi di caffè, ecc, e anche carta da cucina e giornali, che non contengono più metalli pesanti. Non carta di riviste invece. Anche sfalci di erba, residui di potatura e paglia.

I rifiuti organici si distinguono in base al loro rapporto Carbonio /Azoto (C/N). Per il metabolismo dei microorganismi bisogna che il rapporto sia circa 25/1, e la maggior parte dei residui freschi di orto e cucina rispondono a questo requisito. Carta, paglia, segatura e residui di potatura hanno invece un rapporto più alto, e vanno quindi messi ben miscelati ad altro materiale.

Inoltre, al compost possiamo aggiungere dei fertilizzanti naturali, come la cenere di legna, per arricchirlo di potassio, o farine di roccia e alghe per arricchirlo di microelementi. In genere però il compost maturo avrà un buon contenuto equilibrato di tutti gli elementi necessari per la nutrizione.

Sarebbe bene sminuzzare il materiale di partenza troppo grossolano, come rami o steli di piante erbacee dell'orto. In questo modo aumenta infatti la superficie di attacco da parte dei microbi. Esistono anche dei biotrituratori che ci permettono di ottenere materiale ben sminuzzato a partire da mucchi di rami ecc.

Come avviene il processo di compostaggio

Il processo di compostaggio può essere più o meno lungo a seconda della stagione, ma sarà di circa 5-6-9 mesi. Le prime 2-3 settimane sono quelle in cui si creano alte temperature (fino a 70°C!) come conseguenza del metabolismo di tutti gli organismi all'opera. Questo aspetto è molto importante in quanto permette di essere tranquilli sulla devitalizzazione della maggior parte di semi indesiderati o batteri nocivi.

Poi, dopo questa prima fase in cui il materiale di partenza si disgrega, subentra un'altra fase in cui piano piano si forma l'humus, una struttura organica scura ed uniforme, che a maturazione ha un buon odore di bosco.

Cattivi odori durante il processo di compostaggio indicano che possono essere sopraggiunti fenomeni di marcescenza per carenza ossigeno ed eccessiva umidità. In momenti troppo piovosi si può smuovere la massa per ossigenarla.

Utilizzo del compost

Una volta pronto, quando cioè la massa organica ha un colore scuro uniforme ed è tale per cui non è più possibile riconoscerne il materiale di partenza, il compost può essere utilizzato per fertilizzare le aiuole dell'orto con un'incorporazione al terreno col rastrello. Quando, in autunno, lavoreremo il terreno per la primavera successiva, metteremo compost sopra le aiuole per poi coprirle di pacciame, per proteggerle dalle intemperie invernali. Se vogliamo utilizzare il compost per colture già in atto, possiamo metterlo in copertura, come se si trattasse di pacciame.

Quando il compost è maturo, è bene non aspettare molto ad utilizzarlo, dato che con il tempo tende a perdere la sua ricchezza nutritiva.

Nessun commento:

Posta un commento